Andrea
Aguzzi – Cronologia del Caso
Ho
un ricordo vivido del mio risveglio stamane perché stavo trovando
l'accesso al mondo esterno dal mio bozzolo di lenzuolo quando sono
stato colto dal rumore di cereali che crepitano in ciotola prima di
essere ingeriti da Madame S. e questa loro agonia, mentre il latte li
sommergeva e loro si dibattevano in uno scontro senza speranza, ha
segnato la mia mattinata come spero segnerà il resto delle vostre
giornate.
Non
si tratta di compassione, perché converrete con me sul fatto che la
natura compassionevole mal si attaglia al destino dell'homo che di
pugna vive e guardarsi deve dall'esser sì facilmente commuovibile,
piuttosto mi ha colpito la circostanza che quantità inimmaginabili
di cereali in tutto il mondo stessero condividendo la medesima grama
esistenza e che in quel momento potessero essere ingeriti da postini,
massaie, metereologi e marmocchi.
Se
il Fronte Internazionale Cereali Ostili (FICO) si accordasse per
sabotare le nostre digestioni le economie si fermerebbero, le guerre
cesserebbero, le emissioni di Co2 arretrerebbero e i dinosauri
tornerebbero. Fortunatamente il Fronte Internazionale Cereali Amici
(FICA) svolge un egregio compito di contenimento delle avventatezze
provenienti dalla parte opposta, lo dico con cognizione di causa
perché stamane ho regolarmente fatto i miei bisogni dopo
l'assunzione di cereali.
Questo
non vuol dire tuttavia che sia da sottovalutare la possibilità di un
improvviso colpo di mano del FICO, il contenimento del FICA potrebbe
ad un certo punto venir meno per dissidi interni e magari ci
ritroveremmo in un'ipotesi di guerra tra FICO e FICA che immagino
tutti scongiuriamo.
...ma
la mia voleva essere solo un'ipotesi estrema per sensibilizzare le
coscienze, siamo veramente sempre consapevoli della estrema casualità
degli eventi? ...sappiamo fare a meno di un senso a supporto delle
nostre esistenze? ...saremmo pronti ad una guerra tra FICO e FICA?
Recensione
Una serie di riflessioni senza senso
che non riescono ad arrivare al racconto. Sarebbe quasi non
giudicabile, se non fosse che l’Aguzzi ha aguzzato tutto quello che
aveva a disposizione solo per tentar di far ridere con uno
stratagemma di abbreviazione sigle degno di un bambino di terza
elementare.
Insomma, lo valuto intermedio con simpatia per motivi puramente nostalgici; mi ha fatto tornare con il ricordo ai tempi in cui, in terza elementare per l’appunto, cercavo di far ridere la mia compagna di banco dicendole sottovoce all’orecchio “sederino” o “puzzetta”.
Un vero bozzetto involuto e incompiuto di bruttezza.
La lettura di Aguzzi è stata abilmente piana e inutile come il racconto medesimo. Coerenza.
Insomma, lo valuto intermedio con simpatia per motivi puramente nostalgici; mi ha fatto tornare con il ricordo ai tempi in cui, in terza elementare per l’appunto, cercavo di far ridere la mia compagna di banco dicendole sottovoce all’orecchio “sederino” o “puzzetta”.
Un vero bozzetto involuto e incompiuto di bruttezza.
La lettura di Aguzzi è stata abilmente piana e inutile come il racconto medesimo. Coerenza.
Frank Solitario
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